
Psicoterapia

Sostegno alla genitorialità

Terapia del divorzio

“Il processo terapeutico significa ricercare se stessi… aiutare il paziente a sviluppare la sua personalità… restituirgli il potere di sopravvivere e di vivere, di essere creativo a dispetto del suo dolore e della sua impotenza.”
Carl Whitaker
Sono la Dott.ssa Giulia Baratto, psicologa- psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, di cui ho conseguito la specializzazione presso l’Istituto di Terapia Familiare di Siena nel 2016 con 90/90.
Cos’è l’orientamento sistemico relazionale?
Mi sono laureata all’Università degli studi di Pavia nel 2011 e abilitata alla professione psicologica nel 2012 (numero di iscrizione all’Albo degli Psicologi della Liguria 2201).
Credo fermamente nell’importanza dell’aggiornamento continuo professionale, che curo e coltivo partecipando all’attività formativa dell’Istituto di Terapia familiare di Siena.
Dopo questa breve disamina delle mie esperienze e del mio curriculum, dovrei dire qualcosa di me: affermo subito che non mi dilungherò nel raccontare le mie esperienze negative, le mie delusioni, le frustrazioni, i tradimenti vissuti per convincerti del fatto che posso capirti “perché ci sono passata anch’io” e non vorrei farlo neanche sottolineando la quantità di libri che ho letto per potermi formare professionalmente, o il numero di pazienti che ho seguito fino ad ora; anche perché ci saranno sicuramente colleghi che hanno letto di più e che hanno visto passare nel loro studio molte più persone.
Secondo il mio modo di concepire l’approccio alla terapia è sì fondamentale possedere una cassetta degli attrezzi ben fornita, ma senza la passione per il proprio lavoro non c’è preparazione che tenga! Confesso che quando aspetto l’incontro con un nuovo paziente sento ancora le farfalle nello stomaco nell’istante in cui, per la prima volta, do un volto alla voce che ho sentito al telefono, o a quello scambio di mail. Immagino sempre il percorso terapeutico come un’avventura da condividere, mi piace immaginare il terapeuta come la rosa dei venti che ogni marinaio deve possedere per potersi orientare in mezzo al mare, per poter prevedere i cambiamenti, agevolare i movimenti e proteggersi dalle burrasche, ma della quale, dopo un percorso di esperienza, potrà fare a meno, conservandola sempre, ma utilizzandola solo all’occorrenza.
È così che mi piace rappresentare una terapia: l’affiancare la persona o la famiglia che mi trovo difronte nel percorso della conoscenza, della scoperta, e dell’esplorazione della propria storia, offrendo le opportune competenze per sostenerli e incoraggiarli in una fase dolorosa, di crisi o di cambiamento, e offrendogli la possibilità di fare proprie le conquiste raggiunte: allora perché non ci accomodiamo?